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Un eco, sibilando,
lacera il denso etere
ed in alti strati si propaga.
E' una voce plumbea e pesante,
che distoglie un Angelo,
per sapere di quale oblio
o di qual dolcezza
il fausto giorno,
colpirà il suo cuore.
Ritorna la parola,
poi sulla terra
per consolar l'altrui,
che tenacemente cerca di scoprire,
perché una rosa,
bellezza di natura,
morir dovrebbe.
…..ed ancor l’uomo,
gioia del creato?